[1970-1980 circa]
Moschettone Bonaiti Italy" di metallo usato se c'è necessità di unire due elementi in maniera rapida sicura, per questo è usato spesso per sport quali arrampicata, alpinismo, parapendio, speleologia. Nelle più moderne trattazioni sull'arrampicata così come nelle normative italiane e comunitarie, il termine moschettone lascia il posto al più corretto "connettore". Riferimenti bibliografici: - Alpinismo su roccia / [testo a cura di Giuliano Bressan e Claudio Melchiorri]. - Milano : Club alpino italiano, 2008.
Il moschettone nacque intorno al 1800 per poter chiudere in maniera rapida la bandoliera dei fucili (appunto i moschetti, da cui deriva il nome). Successivamente, venne utilizzato in agricoltura, in oreficeria, nonché dai pompieri; fu probabilmente dai pompieri che l'utilizzo dei moschettoni si estese all'alpinismo. I primi utilizzi dei moschettoni in campo alpinistico e di arrampicata risalgono ad inizio Novecento. Nel 1912 Hans Dülfer ne utilizzò uno sulla parete est della Fleishbank, e nel 1913 furono Hans Fiechtl e Otto Herzog ad utilizzarli. Negli anni tra le due guerre mondiali i moschettoni, ancora in acciaio e con forma a pera od ovale, furono utilizzati soprattutto nell'arrampicata, mentre l'utilizzo su scalata classica era limitato a causa del peso. Le maggiori innovazioni avvennero dopo la fine della seconda guerra mondiale. Un primo grosso passo avanti fu la nascita di moschettoni studiati appositamente per arrampicata, ad opera di Riccardo Cassin e di Felice Bonaiti, che per primi studiarono anche a livello teorico i carichi sul moschettone, ed inventarono i moschettoni asimmetrici e con forma a "D". Riferimenti bibliografici: - Claudio Abbate, Il moschettone : dalla polvere da sparo alla magnesite, in "Alp", anno III, n. 25, maggio 1987. "
Storia, Alpinismo, Evoluzione, Attrezzature
1 moschettone 11,5 x 5,5 cm
Manufatti (in generale)
OG734
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino