2001 [stampa]
Cfr. pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 12,7 x 17,7 cm, collocazione 2.1.768/I/001. Cfr. neg. b/n gelatina bromuro d'argento su pellicola 12,5 x 17,5 cm, collocazione 2.3.66/XII/011.
Cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 57.
Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.
La ripresa mostra l'Aiguille Noire de Peutérey; si tratta di una cima, interamente rocciosa, delle Alpi del Monte Bianco alta 3773 metri. Si trova sul versante italiano del Massiccio del Monte Bianco. La montagna è collocata tra il Ghiacciaio della Brenva e quello del Freney. Les Dames Anglaises la separano dalla più alta Aiguille Blanche de Peuterey. Rappresenta la prima parte della cresta di Peuterey, la quale parte dai prati del Peuterey a quota 1500 metri e si innalza, con diverse cime, sino alla vetta stessa del Monte Bianco. cfr. R. Chabod, L. Grivel, S. Saglio, Monte Bianco, vol. I, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1963, pp. 313-314. Francesco Ravelli compì un'ascensione in solitaria a questa vetta nel 1911. Cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 162.
Alpinisti, Persone, Monte Bianco, Alpi Graie, Aiguille Noire de Peutérey, Cresta di Peutérey
1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 30,4 x 40,6 cm
Stampa fotografica
F5983
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino