[Rifugio Gastaldi] Francesco Ravelli

AUTEUR:
Ravelli, Francesco ( Fotografo )
DATE:

[1920-1930]


Per la stampa corrispondente cfr. 2.1.771/XV/ 004.

Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.

La ripresa mostra il rifugio Bartolomeo Gastaldi, che si trova in alta val d'Ala ed è il principale punto di accesso per salire sull'Uia di Ciamarella e sull'Uia di Bessanese. È il più antico rifugio delle valli di Lanzo. Venne costruito dapprima nel 1880 e poi ricostruito ed ampliato a più riprese. Il rifugio, posizionato nei pressi dei sentieri che portavano ai valichi con la Francia, fu teatro di scontri tra partigiani e nazifascisti durante la seconda guerra mondiale. Nell'ottobre del 1944 il geologo Bartolomeo Gastaldi, usato come rifugio dai partigiani, fu attaccato dal battaglione guastatori alpini Valanga" della Xª MAS che lo diedero alle fiamme. Durante gli scontri morì il partigiano Celso Miglietti della 19ª Brigata Garibaldi, decorato con la medaglia d'argento al valor militare. Nei pressi del rifugio è presente una lapide alla sua memoria; attualmente è di proprietà del CAI. "

SUJET

Rifugi, Attrezzatura, Alpi Graie, Val d'Ala, Rifugio Bartolomeo Gastaldi

DESCRIPTION PHYSIQUE

1 neg. b/n gelatina bromuro d'argento su vetro 6,4 x 9 cm

DOMAINE

Negativo fotografico

NUMERO D'INVENTAIRE

F5737

LIEU DE CONSERVATION

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGUE PAR

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino