[1920-1930]
Per la stampa (in negativo) stereoscopica corrispondente cfr. 2.1.773/XII/018.
Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.
a ripresa mostra uno scorcio di Alagna, piccolo comune dell'alta Valsesia, della provincia di Vercelli, in Piemonte, situato ai piedi del versante meridionale del massiccio del Monte Rosa, la seconda montagna più alta delle Alpi. Il territorio del comune occupa l'estremità superiore della Val Grande, ai piedi del massiccio del Monte Rosa (4638 m s.l.m.), con il quale è collegato con una funivia, ed è interno all'area del Parco Naturale Alta Valsesia con altre montagne delle Alpi del Monte Rosa a contornare la valle a (Corno Bianco 3320 m e Monte Tagliaferro 2964 m). Attraversato dal fiume Sesia (che forma spettacolari cascate, raggiungibili con un sentiero da Alagna), dai torrenti Olen e Bors, il cui bacino trae origine dai ghiacciai del Monte Rosa, e dai torrenti Mud e Otro che originano dal monte Tagliaferro e dal Corno Bianco rispettivamente, confina con la Valle d'Aosta tramite il Col d'Olen dal quale si dirama la vallata di Gressoney, con la Svizzera e con il VCO; oltre ad essere uno dei due punti di accesso piemontesi al suddetto massiccio assieme a Macugnaga, è l'unico comune della provincia di Vercelli a confinare con un altro stato, la Svizzera (con il Vallese comune di Zermatt). l territorio di Alagna Valsesia, anticamente utilizzato come alpeggio, venne colonizzato nel XIII secolo dai Walser, nel corso di successive migrazioni, popolazioni di origine germaniche, che vi costruirono le proprie case e ne fecero un abitato permanente. Cfr. AA.VV., Alagna Valsesia una comunità walser, Borgosesia, Valsesia Editrice, 1983.
Chiese, Alberi, Edifici, Valsesia, Alagna, Villaggi
1 pos. b/n (diapositiva) stereoscopia gelatina bromuro d'argento su vetro 4,5 x 4,5 cm
Diapositive o trasparenti
F5927
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino