[1953]
Al verso della stampa iscrizioni a matita: numero di inventario: “24025”, che rimanda al numero di negativo corrispondente e titolo manoscritto attribuito dal catalogatore. Al verso timbro a inchiostro con indicazione di responsabilità: “Foto M. Fantin”. Allegato negativo corrispondente b/n su pellicola di formato 6 x 6 cm.
Veduta panoramica
Fa parte della serie: “Gruppo del Monte Bianco”
La stampa raffigura il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) che è, con i suoi 4.808,72 m di altitudine (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017), la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia e in generale dell'Europa, da cui il soprannome, a volte usato, di Re delle Alpi, condividendo assieme al monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Sommità del Pianeta. Situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, dà il nome all'omonimo massiccio, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco. Prevalentemente di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliata da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai, è considerata una montagna di grande richiamo per l'alpinismo internazionale e, dal punto di vista della storiografia alpinistica, la nascita dell'alpinismo stesso coincide con la data della sua prima ascensione: l'8 agosto 1786. Essa venne realizzata dopo alcuni tentativi di ricognizione effettuati insieme alla guida valdostana Jean-Laurent Jordaney a partire dal 1784, da Jacques Balmat (24 anni, cercatore di cristalli) e da Michel Gabriel Paccard, (29 anni, medico condotto), entrambi di Chamonix. Gli alpinisti furono sollecitati all'impresa dallo scienziato Horace-Bénédict De Saussure, il quale era solito osservarne la vetta dalla sua casa in Ginevra. cfr. Renato Chabod, Lorenzo Grivel e Silvio Saglio, Monte Bianco, vol. I, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1963, pp. 40, 196, 200, 266.
Fantin Mario, alpinista e documentarista (Bologna 1921-1980), fu conoscitore dell’ortografia extraeuropea grazie alla partecipazione a numerosissime spedizioni, 35 in tutto, in qualità di fotografo e cineoperatore. Dedicatosi allo sci e all’alpinismo nell’immediato dopoguerra come dilettante, iniziò a filmare la montagna nel 1948 e realizzò nel 1952 il suo primo documentario, Abecedario di pietra, firmato con Mario Maffei. Il meglio dei suoi film-documentari si ottenne con le spedizioni; con il materiale da lui girato insieme con Theo Hörmann nell’impresa alpinistica sul K2 nel 1954, il regista Marcello Baldi realizzò Italia K2, un lungometraggio memorabile del cinema di montagna. Sono in tutto 47 i suoi film di montagna e di alpinismo, sonorizzati in cinque lingue. Dalla partecipazione alle spedizioni ricavò anche una ventina di libri ricchi di dati, notizie e immagini. Lo straordinario patrimonio di materiali accumulati nella sua personale attività gli suggerì nel 1967 la creazione del CISDAE (Centro italiano per lo studio e la documentazione dell’alpinismo extraeuropeo, con lo scopo di raccogliere e mettere a disposizione libri, carte, relazioni, fotografie, film e atro materiale delle spedizioni extraeuropee, quelle italiane in particolare. Il centro, divenuto organismo ufficiale del CAI nel 1973, dopo la morte di Fantin è stato affidato al Museo Nazionale della Montagna. Cfr. La Montagna. Grande Enciclopedia illustrata. Vol IV, Istituto geografico De Agostini, 1984, pp. 113-114.
Ghiacciai, Monte Bianco, Alpi Graie
1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 24 x 18 cm
Stampa fotografica
F12229
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino