[giugno 1986]
Serie composta da 8 diapositive intelaiate con iscrizioni: su chassis: a impressione: documentarie: giugno 86" escluso [007]; iscrizioni: a inchiostro: didascaliche: "Grassi" [001] Le diapositive si riferiscono alle pareti ghiacciate del Ghiacciaio di Pre de Bar. La digitalizzazione allegata riporta la seconda diapositiva.
Gian Carlo Grassi nacque a Condove nel 1946. E' stato una guida alpina e un importante alpinista italiano. La sua attività alpinistica è stata pioneristica poiché è stato tra i primi in Italia a dedicarsi al cascatismo e all'arrampicata su ghiaccio. A partire dalla fine degli anni Settanta ha realizzato molte prime salite su cascate e goulotte in alta montagna. Negli anni settanta, Grassi ha fatto parte del movimento del "Nuovo Mattino", che gli ha permesso di frequentare molti importanti alpinisti tra cui Gian Piero Motti e Danilo Galante. In questo periodo si dedica in particolare alle vie d'arrampicata in Valle Orco, sul Caporal e sul Sergent, e dell'arrampicata sui massi erratici della bassa Val di Susa. Verso la fine degli anni settanta Grassi si appassiona alla nascente scalata delle cascate di ghiaccio e diventa presto uno dei principali protagonisti. Grassi inoltre riesce a portare la tecnica di arrampicata sulle cascate in alta montagna, diventando specialista della salita dei cosiddetti couloir fantasma, canaloni dove la neve e il ghiaccio creano una via di salita solo durante l'inverno. La sua attività alpinistica è instancabile e frenetica: apre numerosissime vie in tutto il Piemonte e la Valle d'Aosta, in particolare, in Valle Orco, Valli di Lanzo, Vallone di Sea, Val di Susa, Val Varaita e Val di Cogne. Le sue ascensioni non si limitano alle zone alpine ma scala anche in vari paesi esteri, tra cui: California, Canada, Ande, Patagonia, Himalaya. Nel 1984 con Renato Casarotto e Guido Ghigo sale Pomme d'Or nel Quebec (180 metri di stalattite), Polar Circus e Slipstream (cascata di 900 metri) nelle Montagne Rocciose Canadesi. Nel 1985 con Mauro Rossi ripete la via Supercanaleta al Fitz Roy. A quarantaquattro anni, ancora nel pieno della sua attività alpinistica, Grassi perde la vita il 1º aprile 1991 dopo aver salito una cascata di ghiaccio sul Monte Bove, nei Monti Sibillini, per il distacco di una cornice di neve. Nel 2011 gli viene dedicato il nuovo Bivacco Giuseppe Lampugnani al colle Eccles (Monte Bianco).
Interamente nel versante italiano, il Ghiacciaio di Pré de Bar è contornato dall'Aiguille de Triolet, Pointe de Pré de Bar, Mont Dolent, Mont Grapillon. Si trova sul percorso di importanti vie alpinistiche per l'ascesa del Col du Mont Dolent, Pointe de Prè de Bar, Brèche de Pré de Bar, Mont Dolent, Petit Grapillon, Col de Grapillon. [da R. Chabod, L. Grivel, S. Saglio, G. Buscaini, Guida dei monti d'Italia, Monte Bianco II, Milano : Club alpino italiano : Touring club italiano, 1968, pp. 300-315]. "
Ghiacciai, Ghiaccio, Val Ferret, Grassi, Gian Carlo <1947-1991>, Alpinismo su ghiaccio, Abiti sportivi, Alpinisti, Italia, Valle d'Aosta, Monte Bianco, Attrezzi sportivi, Alpi Graie, Materia, Ghiacciaio di Pré de Bar
8 pos. col. su pellicola (diapositive) intelaiati 36 x 24 mm
Diapositive o trasparenti
F16749
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino