Chiodo da ghiaccio

DATA:

[1970-1990]


Il chiodo da ghiaccio è un tipo di ancoraggio utilizzato per l'assicurazione su ghiaccio, che richiede la percussione col martello per essere inserito. Data la minor facilità d'uso e la possibilità di danneggiare il ghiaccio, sono divenuti meno utilizzati delle viti. Ha struttura tubolare e cava, liscia all'interno e con il filetto all'esterno. Sulla punta si trovano delle sporgenze taglienti, mentre all'altra estremità si trova una placchetta con l'anello per il moschettone. Ha una lunghezza di 15–25 cm e un diametro variabile a seconda dei modelli. La tenuta del chiodo dipende dalle condizioni del ghiaccio. È sicuro con ghiaccio di tipo compatto e duro (temperatura bassa, colore bianco-azzurrino e privo di aria) o di tipo molto compatto e duro (temperatura molto bassa, colore trasparente e senza aria). Non è sicuro con ghiaccio di tipo poroso, che ha inclusioni di aria, temperature poco inferiori a 0° e colore opaco. Per utilizzare un chiodo si prepara con la piccozza la superficie del ghiaccio, si crea un buco di invito e quindi lo si coficcaa. L'angolo dell'asse del chiodo rispetto al pendio deve essere di 90°. Riferimenti bibliografici: - S. Cracco, G. Benedetti. Viti da ghiaccio. Uno studio sulla tenuta", La Rivista del Club Alpino Italiano, marzo-aprile 1° parte, maggio giugno 2° parte 2007. - Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo. "Alpinismo su ghiaccio e misto", I Manuali del CAI, 2011."

SOGGETTO

Alpinismo, Alpinismo su roccia, Attrezzi sportivi

DESCRIZIONE FISICA

chiodo da ghiaccio 29 x 6 cm

DOMINIO

Manufatti (in generale)

NUMERO DI INVENTARIO

OG126

LUOGO DI CONSERVAZIONE

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGATO DA

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino