Col du Géant – Aiguilles de Chamonix Lino Marini

AUTORE:
Marini, Lino <1924-2005> ( Fotografo )
DATA:

1974-1992


Supporto primario : verso : timbro a inchiostro e iscrizioni a inchiostro e matita : didascaliche, documentarie e indicazione di responsabilità.

Cfr: Simbolico e concreto : le linee di roccia e di ghiaccio di Lino Marini / a cura di Enrico Camanni, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sezione di Torino, 1999, pp. 21, 35, 43, 70, 78, 80, 82, 85, 97, 109, 121.

Le stampe fanno parte della sottoserie: 50-60 Col du Géant - Aiguilles de Chamonix".

La serie comprende dettagli di pareti rocciose e masse glaciali di ghiacciai.

Aiguilles des Chamonix: Le Aiguilles de Chamonix si suddividono a loro volta in quattro sottogruppi: -Gruppo dell'Aiguille du Midi che va dal Col du Midi al Col du Plan: Aiguille du Midi (3.843 m) -Gruppo dell'Aiguille du Plan che va dal Col du Plan Col de Blaitière: Aiguille du Plan (3.673 m) Pain du Sucre - Envers du Plan (3.607 m) Dent du Requin (3.422 m) -Gruppo dell'Aiguille de Blaitière che va dal Col de Blaitière alla Brèche supérieure du Col des Nantillons: Aiguille de Blaitière (3.522 m) Aiguille des Pelerins (3.318 m) Aiguille du Peigne (3.192 m) Dent du Crocodile (3.640 m) Dent du Caiman (3.554 m) Aiguille du Fou (3.501 m) -Gruppo Charmoz-Grépon che va dalla Brèche supérieure du Col des Nantillons e fino al torrente Arveyron: Aiguille des Grands Charmoz (3.445 m) Petites Charmoz (2.867 m) Aiguille de l'M (2.844 m) Aiguille du Grépon (3.482 m) Aiguille de la Republique (3.305 m) Tête de Trélaporte (2.552 m) La maggior parte di esse sono state scalate sin dagli inizi dell'alpinismo: Aiguille du Midi (1818), Aiguille du Plan (1871), Aiguille de Blaitière (1874). L'ascensione del Grépon, effettuata il 5 agosto 1881 da A. F. Mummery con le guide Alexander Burgener e Benedikt Venetz, è stata una delle prime scalate rocciose di difficoltà elevata. [da https://it.wikipedia.org/wiki/Aiguilles_de_Chamonix]

Colle del Gigante: la leggenda vuole che il colle fosse frequentato fino al XVII secolo dai valligiani di Courmayeur e di Chamonix: nel 1689 Philibert-Amedée Arnod, funzionario del Duca di Savoia, lo avrebbe attraversato con tre cacciatori di Courmayeur. La prima guida di Courmayeur, Jean Laurent Jordaney detto Patience, vi sarebbe salito per ragioni venatorie, prima ancora della prima ascensione certa, da lui compiuta nel 1786 con l'inglese T. Ford Hill, per quella che divenne poi la normale via di accesso al colle e ai suoi rifugi. La prima traversata della Mer de Glace venne compiuta il 27 giugno 1787 dalle guide di Chamonix Jean Michel Cachat e Alexis Tournier, con discesa a Courmayeur e relativa prima traversata del famoso valico. [da R. Chabod, L. Grivel, S. Saglio, G. Buscaini, Guida dei monti d'Italia, Monte Bianco II, Milano : Club alpino italiano : Touring club italiano, 1968, p.41].

Lino Marini nacque a Cuneo nel 1924. Alla sua attività di professore ordinario di Storia moderna (presso le Università di Torino, Urbino e Bologna), ha affiancato un lavoro fotografico dedicato a temi quali il Massiccio del Monte Bianco, acque, rocce, ghiaccio, granito, soggetti naturali in genere. Suoi contributi critici sono inclusi nei numeri 2 e 4 (1985) di Fotologia (Alinari). Nel 1987 ha ideato l'Archivio fotografico dell'Università di Bologna, che ha gestito fino al 1997. Morì nel 2005 a Bologna. [da Simbolico e concreto : le linee di roccia e di ghiaccio di Lino Marini / a cura di Enrico Camanni, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sezione di Torino, 1999, p.17]."

SOGGETTO

Ghiacciai, Ghiaccio, Rhône-Alpes, Italia, Valle d'Aosta, Francia, Monte Bianco, Aiguille du Midi, Alpi Graie, Aiguille des Grands Charmoz, Aiguille du Grépon, Rocce, Aiguilles de Chamonix, Haute-Savoie , Materia, Aiguille du Plan, Ghiacciaio del Gigante, Astrazione

DESCRIZIONE FISICA

11 pos. b/n dal 26,4 x 20,6 cm al 30,5 x 24 cm gelatina bromuro d'argento su carta

DOMINIO

Stampa fotografica

NUMERO DI INVENTARIO

F21351

LUOGO DI CONSERVAZIONE

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGATO DA

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino