2001 [stampa]
Cfr. pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 12,7 x 17,5, collocazione 2.1.773/XIII/004. Cfr. neg. b/n gelatina bromuro d'argento su pellicola 9 x 12 cm, collocazione 2.3.88/XX/004.
Cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 89.
Data della ripresa attribuita in base all'iscrizione originale presente sul negativo con collocazione 2.3.88/XX/004.
Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.
La ripresa mostra un gruppo di militari con al centro Francesco Ravelli nelle vesti di portaordini. Francesco Ravelli si arruolò volontario in qualità di motociclista nel 63° Battaglione volontari ciclisti e rimase in servizio sulle Dolomiti dal 2 giugno 1915 all'11 novembre 1915, quando fu licenziato per congedamento delle milizie volontarie. Di lì a poco, il 17 marzo 1916 fu richiamato alle armi ed assegnato al 3° Reggimento battaglione di Exilles degli alpini. Qualche mese più tardi fu assegnato all'industria bellica come calderaio. Cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, pp. 21-23.
Friuli Venezia Giulia, Ravelli, Francesco , Militari, Guerra mondiale 1914-1918, Persone, Motociclette, Veicoli
1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 18 x 23,8 cm
Stampa fotografica
F5944
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino