[Grivola dal Gran Nomenon, Gran Paradiso, 1920 circa] Francesco Ravelli

AUTORE:
Ravelli, Francesco ( Fotografo )
DATA:

2001 [stampa]


Cfr. pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 12,5 x 17,5 cm, collocazione 2.1.765/III/005. Cfr. neg. b/n gelatina bromuro d'argento su pellicola 9,5 x 12,5 cm, collocazione 2.3.77/II/004.

Cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 71.

Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.

La ripresa mostra in primo piano un alpinista e sullo sfondo la Grivola, appartenente al massiccio del Gran Paradiso, nelle Alpi Graie orientali. La Grivola (3.969 m s.l.m.) si trova lungo lo spartiacque tra la Valsavarenche e la val di Cogne nella Valle d'Aosta tra i comuni di Cogne, Valsavarenche ed Aymavilles. È la terza per altezza nel massiccio del Gran Paradiso. La Grivola ha avuto diversi toponimi nella sua storia: Pic de Cogne Grivolet Bec de Grivola Aiguille de Grivola Il toponimo Grivola" appare nel 1845. Giuseppe Giacosa fa risalire la sua origine al patois valdostano griva, il tordo[1] (in francese, "grive"). L'abbé Henry parla di grivoline (in francese, "grivoise"), una bella ragazza, comme per la Jungfrau[2]. Paul-Louis Rousset indica la parola gri in patois di Valgrisenche, che significa "pietraia". Definita dal poeta Giosuè Carducci l'ardua Grivola bella, si può considerare tale solo vedendo il suo versante settentrionale, che appare in tutta la sua imponenza percorrendo la Valle d'Aosta. Gli altri versanti sono per contro piuttosto anonimi, anche se la Grivola spicca per altezza sulle vette immediatamente vicine. Il versante nord della montagna è interessato dal Ghiacciaio del Nomenon mentre quello est dal Ghiacciaio del Trajo. La vetta è contornata da altre punte meno alte e meno note ma comunque degne di rilievo: Punta Bianca della Grivola (3.793 m), Punta Nera (3.683 m), Punta Rossa della Grivola (3.630 m) e Grivoletta (3.514 m). La vetta è stata conquistata per la prima volta il 23 agosto 1859 da parte di J.Ormsby, R.Bruce, Fidèle-Ambroise Dayné, Z.Cachat e J.Tairraz. Cfr. Emanuele Andreis, Renato Chabod e Mario C. Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1963, pp. 311-312."

SOGGETTO

Alpinisti, Persone, Gran Paradiso, Alpi Graie, Grivola, Grand Nomenon

DESCRIZIONE FISICA

1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 30,4 x 40,6 cm

DOMINIO

Stampa fotografica

NUMERO DI INVENTARIO

F5995

LUOGO DI CONSERVAZIONE

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGATO DA

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino