Stampa a contatto da negativo originale. Per il negativo corrispondente confronta 2.3.76/III/005 v
Data attribuita attraverso il confronto bibliografico. cfr. Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 99
Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001, p. 99
Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.
La stampa raffigura il comune di Novalesa sito in Piemonte e sede dell'omonima abbazia benedettina fondata nel 726. Si trova in val Cenischia, valle tributaria in sinistra della val di Susa, ai piedi del Colle del Moncenisio. Con la sua tipica architettura alpina, Novalesa è un borgo di strada costruito attorno alla Via Maestra, parte della strada antica di Francia che dal Medioevo (con la fondazione dell'Abbazia di Novalesa da parte dei Franchi nel 726) al XIX secolo conduceva al Colle del Moncenisio. Il passaggio della strada internazionale faceva del paese di Novalesa e delle sue locande un posto tappa fondamentale ai piedi del valico, decretandone la fortuna economica e lasciando in loco pregevoli opere d'arte alpina.
Bambini, Strade, Novalesa, Borghi, Fontane, Moncenisio, Montagne, Persone, Donne, Uomini, Case, Val Cenischia
1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 12,5 x 17,5 cm
Stampa fotografica
F7107
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino