Per il negativo corrispondente cfr. 2.3.58//VII/005
Data attribuita in base a confronto bibliografico, cfr. E. Andreis, R. Chabod, M. C. Santi, Gran Paradiso, Roma, Centro alpinistico italiano; Milano, Consociazione turistica italiana, 1939, p. 366
Francesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, cFrancesco Ravelli (Orlongo 1885 – Torino 1985) detto “Cichìn” cominciò la carriera alpinistica nel 1906 con la salita alla Punta Gnifetti, coltivando contemporaneamente l’hobby per la fotografia, che gli consentì di lasciare ricca documentazione delle sue salite e della loro preparazione. Non solo ripetitore di grandi vie, ma anche scopritore di itinerari nuovi, nel 1909 iniziò il lungo sodalizio con i fratelli Gugliermina, con i quali effettuò numerose prime. Socio CAI di Torino fu ammesso nel CAAI nel 1911, dopo la traversata del Cervino con il fratello Zenone e il cugino Luigi. Attivo fino in tarda età, fu autore di “prime” di importanza storica, tra cui: Monte Bianco per la cresta integrale dell’Innominata con variante diretta; cresta sud ovest dell'Aiguille de Leschaux; Mont Blanc du Tacul dal gran canalone nord-est; Grandes Jorasses dalla cresta des Hirondelles e dalla cresta di Pra Sec; Aiguille de Trélatête dalla parete nord est; Picco Gugliermina; Lyskamm occidentale dalla parete sud; Tagliaferro dalla parete nord; Gr. Arolla dalla parete sud-sud est. I fratelli Ravelli convertirono l’officina meccanica, impiantata a Torino dal padre, in negozio di articoli sportivi con annesso laboratorio di attrezzi alpinistici in Corso Ferrucci 70, da cui uscirono i bivacchi prefabbricati, conosciuti come bivacchi Ravelli. Cfr. Catalogo Bolaffi dei grandi alpinisti piemontesi e valdostani, a cura del Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi Cai Torino; schede e selezione dei nomi a cura di Roberto Mantovani, Torino : Giulio Bolaffi editore, 2002, p. 70; Enciclopedia della Valle d'Aosta, Pietro Giglio, Oriana Pecchio, Bologna : Zanichelli, 2005, pp. 337-338; Il laboratorio dell'alpinismo : Francesco Ravelli e la fotografia di montagna, a cura di Giuseppe Garimoldi e Alessandra Ravelli, Torino : Museo nazionale della montagna Duca degli Abruzzi : Club alpino italiano. Sez. di Torino, 2001.
I Becchi della Tribolazione sono quattro vette delle Alpi Graie. Appartengono al Massiccio del Gran Paradiso e si trovano all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Sono un gruppo di quattro vette distinte che formano una elegante ed affilata cresta granitica solcata da profondi intagli. La più alta ed alpinisticamente importante è il Becco Meridionale della Tribolazione (m 3360 s.l.m.). Da nord a sud si riconoscono: Becco Settentrionale (m 3292) Punta Pergameni (m 3300) Becco Centrale (m 3316) Becco Meridionale (m 3360) Esiste una quinta punta poco pronunciata, nominata sulle guide alpinistiche ma non quotata sulle cartine, che si colloca fra il Becco Centrale e quello Meridionale e alla quale è stato assegnato il nome La Sagoma. Le vie d'accesso sono la Valle dell'Orco salendo da Pont Canavese e nei pressi di Rosone il Vallone di Piantonetto sulla sinistra orografica della Valle dell'Orco. Il fondo del Vallone termina al lago di Teleccio dominato da una maestosa diga che sbarra un vasto lago artificiale. I Becchi della Tribolazione fanno da sfondo sulla destra orografica del bacino stesso. Le quattro cime furono scalate separatamente a partire dal 1875 con la prima ascensione il 14 giugno del Becco Meridionale ad opera di L. Vaccarone, A. Castagneri e A. Boggiatto, ma si dovette attendere fino al 9 ottobre 1955 perché la cordata di Enrico Peyronel e Livio Prato compiesse la prima traversata completa da nord a sud (Sagoma inclusa). Cfr. Emanuele Andreis, Renato Chabod e Mario C. Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1963, pp. 338 e 347.
Rifugi, Alpinisti, Valle d'Aosta, Persone, Gran Paradiso, Vallone di Piantonetto, Alpi Graie, Becchi della Tribolazione, Ravelli, Zenone, Bivacco Carpano, Rifugio Piantonetto
1 pos. b/n gelatina bromuro d'argento su carta 12,5 x 17,5 cm
Stampa fotografica
F5188
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino