1915
Equidistanza delle curve di livello di 25 metri
L’attività dei fratelli Gugliermina non fu semplice esercizio alpinistico fine a se stesso, ma un vero e proprio approccio “totale” alla conoscenza della montagna, che presupponeva innanzitutto l’analisi preparatoria meticolosa dei percorsi, dei tempi e delle condizioni. Essi pianificavano le salite grazie alla raccolta di informazioni storiche, all’effettuazione di ricognizioni sul posto e attraverso analisi di foto prese da diverse angolazioni; anche durante le ascensioni più impegnative sempre si muovevano con la pesante fotocamera al seguito, per fissare su lastra scorci utili per quelle successive. Al termine poi della loro escursione redigevano con cura una dettagliata relazione scritta, accompagnata da documentazione cartografica e fotografica. Questo approccio permise ai Gugliermina di redigere la presente carta. L’intento dei due fratelli fu anche quello di rivedere e completare la toponomastica per il versante valsesiano del massiccio. La carta dei Gugliermina divenne un documento di riferimento negli ambienti alpinistici e, con aggiunte e correzioni, sarà ripubblicata ancora nel 1915; la sua qualità è dimostrata dal fatto che essa venne raccomandata anche dallo stesso Alpine Club. Si vedano gli atti del Convegno I nomi delle montagne prima di cartografi e alpinisti" (Varallo, 16 ottobre, Milano 24 ottobre, Val Vogna 25 ottobre 2015) a cura di Roberto Fantoni, Riccardo Cerri e Piero Carlesi, pp. 29-31."
Carte topografiche, Valsesia, Monte Rosa
1 carta topografica color. 41 x 59 cm
Materiale cartografico
CART1233
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Biblioteca Nazionale CAI