[Paesaggi del Mont Maudit, Rifugio Ghiglione] G. Grassi, [Autore non identificato]

AUTORE:
Grassi, Gian Carlo <1947-1991> ( Fotografo )
DATA:

[settembre 1986-gennaio 1987]


Serie composta da 19 diapositive intelaiate, escluso [016-019]; [001-006, 008] riportano iscrizioni: su chassis: a impressione: documentarie: settembre 86" [001-006], "gennaio 87" [008]. Iscrizioni: a inchiostro: indicazione di responsabilità e numerazione progressiva: "G. Grassi" [001], "GG" [002-015]; didascaliche: "Mont Maudit" [001], "Rif. Ghiglione" [015]. [003] riporta probabili indicazioni di pubblicazione: a matita: "Alp 283% / scheda Maudit / 65mm". La digitalizzazione allegata riporta la quindicesima diapositiva.

Mont Maudit, 4468 m IGM (4465 m IGN). Il toponimo riprende la dicitura "Monte Maledetto", un tempo utilizzata per la cima del Monte Bianco, fino all'edizione londinese del 1778 della "Nouvelle Carte de la Suisse"; su quella carta apparve per la prima volta il nome Mont Blanc, e Mont Maudit (in precedenza Montagne Maudite) venne spostato alla cima attuale. Prima ascensione: benchè il vicino Col du Mont Maudit fosse frequentemente valicato dalle cordate che dal Col du Midi salivano al Monte Bianco, la vetta venne raggiunta la prima volta solo il 12 settembre 1878 da H.S. Hoare e W.E. Davidson con Johann Jaun e Johann von Bergen. Altre ascensioni: G.H. Morse con Emile Rey: 21 agosto 1895 (in discesa, per la cresta nord-ovest); Patrick Gabarrou con Olivier Besson: 5 febbraio 1989 (parete nord ovest); Armand Charlet e Joseph Ravanel con Paul Dillemann: 1 agosto 1935 (da nord-ovest per il Glacier des Bossons); P. Cassan, P. Kornacker, H. Kunn: 31 luglio 1901 (versante nord); J.S. Masterman con Albert e Benedikt Supersaxo: 31 luglio 1898 (cresta nord-est); Arturo Ottoz con Piero Ghiglione e G.G. Macphee: 25 agosto 1948 (via Ottoz, parete est della spalla nord-est); Patrick Gabarrou con Brigitte Maquennehan: 30 luglio 1978 (parete est, spalla nord-est); Patrick Gabarrou con Philippe Pibarot: 13 luglio 1987 (da est alla spalla nord-est); Patrick Gabarrou con Bernard Muller: 21 giugno 1979 (couloir de l'Androsace); Patrick Gabarrou e Carlo Stratta: 24 marzo 1985 (couloir de la Consolation); Giorgio Passino e Chicco Petigax: 21 ottobre 1989 (via Surprise); F. Guillot e P. Lamarque: 11 agosto 1973 (sperone est, cresta Kuffner). [da Monte Bianco, vol. I / Gino Buscaini, Milano : Club alpino italiano : Touring club italiano, 1960, serie: Guida dei monti d'Italia, 1994, pp.307-311]

Gian Carlo Grassi nacque a Condove nel 1946. E' stato una guida alpina e un importante alpinista italiano. La sua attività alpinistica è stata pioneristica poiché è stato tra i primi in Italia a dedicarsi al cascatismo e all'arrampicata su ghiaccio. A partire dalla fine degli anni Settanta ha realizzato molte prime salite su cascate e goulotte in alta montagna. Negli anni settanta, Grassi ha fatto parte del movimento del "Nuovo Mattino", che gli ha permesso di frequentare molti importanti alpinisti tra cui Gian Piero Motti e Danilo Galante. In questo periodo si dedica in particolare alle vie d'arrampicata in Valle Orco, sul Caporal e sul Sergent, e dell'arrampicata sui massi erratici della bassa Val di Susa. Verso la fine degli anni settanta Grassi si appassiona alla nascente scalata delle cascate di ghiaccio e diventa presto uno dei principali protagonisti. Grassi inoltre riesce a portare la tecnica di arrampicata sulle cascate in alta montagna, diventando specialista della salita dei cosiddetti couloir fantasma, canaloni dove la neve e il ghiaccio creano una via di salita solo durante l'inverno. La sua attività alpinistica è instancabile e frenetica: apre numerosissime vie in tutto il Piemonte e la Valle d'Aosta, in particolare, in Valle Orco, Valli di Lanzo, Vallone di Sea, Val di Susa, Val Varaita e Val di Cogne. Le sue ascensioni non si limitano alle zone alpine ma scala anche in vari paesi esteri, tra cui: California, Canada, Ande, Patagonia, Himalaya. Nel 1984 con Renato Casarotto e Guido Ghigo sale Pomme d'Or nel Quebec (180 metri di stalattite), Polar Circus e Slipstream (cascata di 900 metri) nelle Montagne Rocciose Canadesi. Nel 1985 con Mauro Rossi ripete la via Supercanaleta al Fitz Roy. A quarantaquattro anni, ancora nel pieno della sua attività alpinistica, Grassi perde la vita il 1º aprile 1991 dopo aver salito una cascata di ghiaccio sul Monte Bove, nei Monti Sibillini, per il distacco di una cornice di neve. Nel 2011 gli viene dedicato il nuovo Bivacco Giuseppe Lampugnani al colle Eccles (Monte Bianco).

Rifugio-bivacco Lucia e Piero Ghiglione Si trova a 3685m c. al Col du Trient, a sbalzo sulla cresta e di fronte alle grandiose pareti del Monte Maudit e del Monte Bianco rivolte al Bacino della Brenva. Di proprietà del CAI sezione di Torino, è una costruzione prefabbricata coperta di lamiera eretta nel 1967, che si è andata deteriorando rapidamente. Ricorda in particolare la figura di Piero Ghiglione (1883-1960) di Borgomanero (NO), alpinista e sciatore (fondo, salto). Già nel 1934 compì la I ascensione del Baltoro Kangri o Golden Throne, 7260 m, e giunse con gli sci a 7200 m. Da allora svolse un'attività eccezionale anche di esplorazione sulle montagne di tutti i continenti, con una conoscenza e varietà di mete tutt'ora ineguagliata (RM 1961, 83-92, necr. Bonacossa). Serve, come il vicino bivacco Alberico e Borgna, per tutte le grandi vie rivolte al Ghiacciaio della Brenva: dal Monte Maudit al Monte Bianco, dal Grand Pilier d'Angle al Col de Peutérey e all'Aiguille Blanche. [da Monte Bianco, vol. I / Gino Buscaini, Milano : Club alpino italiano : Touring club italiano, 1960, serie: Guida dei monti d'Italia, 1994, pp.69-70]."

SOGGETTO

Paesaggio, Bivacchi fissi, Italia, Valle d'Aosta, Francia, Monte Bianco, Alpi Graie, Nubi, Monte Maudit, Haute-Savoie , Bivacco Piero e Lucia Ghiglione

DESCRIZIONE FISICA

19 pos. col. su pellicola (diapositive) 24 x 36 mm

DOMINIO

Diapositive o trasparenti

NUMERO DI INVENTARIO

F16762

LUOGO DI CONSERVAZIONE

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGATO DA

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino