[Paesaggi e riprese delle vette innevate del Grandes Jorasses e della Val Ferret; alpinisti al bivacco Canzio] [Autore non identificato]

DATA:

[settembre 1987]


Serie composta da 19 diapositive intelaiate con iscrizioni: a impressione: su chassis: documentarie: settembre 87" [escluso 012, 018]. [009] riporta anche iscrizioni: a inchiostro: didascaliche: "Arrivo al colle"; [016] "Bivac / co / Canzio". Le diapositive si riferiscono a paesaggi e rilievi montuosi della Val Ferret, Valle d'Aosta. La digitalizzazione allegata riporta la sedicesima diapositiva.

Gian Carlo Grassi nacque a Condove nel 1946. E' stato una guida alpina e un importante alpinista italiano. La sua attività alpinistica è stata pioneristica poiché è stato tra i primi in Italia a dedicarsi al cascatismo e all'arrampicata su ghiaccio. A partire dalla fine degli anni Settanta ha realizzato molte prime salite su cascate e goulotte in alta montagna. Negli anni settanta, Grassi ha fatto parte del movimento del "Nuovo Mattino", che gli ha permesso di frequentare molti importanti alpinisti tra cui Gian Piero Motti e Danilo Galante. In questo periodo si dedica in particolare alle vie d'arrampicata in Valle Orco, sul Caporal e sul Sergent, e dell'arrampicata sui massi erratici della bassa Val di Susa. Verso la fine degli anni settanta Grassi si appassiona alla nascente scalata delle cascate di ghiaccio e diventa presto uno dei principali protagonisti. Grassi inoltre riesce a portare la tecnica di arrampicata sulle cascate in alta montagna, diventando specialista della salita dei cosiddetti couloir fantasma, canaloni dove la neve e il ghiaccio creano una via di salita solo durante l'inverno. La sua attività alpinistica è instancabile e frenetica: apre numerosissime vie in tutto il Piemonte e la Valle d'Aosta, in particolare, in Valle Orco, Valli di Lanzo, Vallone di Sea, Val di Susa, Val Varaita e Val di Cogne. Le sue ascensioni non si limitano alle zone alpine ma scala anche in vari paesi esteri, tra cui: California, Canada, Ande, Patagonia, Himalaya. Nel 1984 con Renato Casarotto e Guido Ghigo sale Pomme d'Or nel Quebec (180 metri di stalattite), Polar Circus e Slipstream (cascata di 900 metri) nelle Montagne Rocciose Canadesi. Nel 1985 con Mauro Rossi ripete la via Supercanaleta al Fitz Roy. A quarantaquattro anni, ancora nel pieno della sua attività alpinistica, Grassi perde la vita il 1º aprile 1991 dopo aver salito una cascata di ghiaccio sul Monte Bove, nei Monti Sibillini, per il distacco di una cornice di neve. Nel 2011 gli viene dedicato il nuovo Bivacco Giuseppe Lampugnani al colle Eccles (Monte Bianco).

Le Jorasses ripetono, in scala minore, la stessa struttura del Monte Bianco. Presentano cioè un versante settentrionale uniforme e uno meridionale rotto a potenti contrafforti: hanno così come il Bianco la loro maggior massa interamente in territorio italiano. Si è verificato alle Jorasses quanto doveva poi verificarsi al Dente, e cioè che la prima ascensione della minore delle due estreme vette gemelle potesse sostanzialmente considerarsi come la prima ascensione della vetta massima Il primo salitore delle Jorasses è considerato E. Whymper insieme a Michel Croz, Christian Almer e Franz Biner che, il 24 giugno 1865, venti giorni prima dell'ascensione sul Cervino, raggiunsero la punta ovest, l'attuale Punta Whymper, per la via normale del Reposoir e dei Rochers Whymper. Col des Grandes Jorasses, m. 3810 T, 3818 IGM, 3825 V. Ospita alla sua estremità orientale, all'inizio della cresta Ovest delle Grandes Jorasses, il Bivacco Ettore Canzio. Primi salitori: A. Milman, F. Taylor e A.W. Wills con Michel e Fred. Payot, Claude Gurlie e Edouard Cupelin, 6 settembre 1864, per il versante francese. La prima traversata, con prima ascensione del versante italiano e discesa per il versante francese, è di Thomas Middlemore con Johann Jaun e Joseph-Marie Rey, 18 luglio 1874; in senso inverso di Evan Mackenzie con Julien Proment e Laurent Bertholier. [da R. Chabod, L. Grivel, S. Saglio, G. Buscaini, Guida dei monti d'Italia, Monte Bianco II, Milano : Club alpino italiano : Touring club italiano, 1968, pp.117-124]."

SOGGETTO

Paesaggio, Val Ferret, Abiti sportivi, Alpinismo su roccia, Bivacchi fissi, Alpinisti, Italia, Valle d'Aosta, Monte Bianco, Grandes Jorasses, Alpi Graie, Catena Rochefort-Grandes Jorasses-Leschaux, Rocce, Bivacco Ettore Canzio

DESCRIZIONE FISICA

19 pos. col. su pellicola (diapositive) intelaiati 36 x 24 mm

DOMINIO

Diapositive o trasparenti

NUMERO DI INVENTARIO

F16847

LUOGO DI CONSERVAZIONE

Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino

CATALOGATO DA

Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino