[1951]
Prototipo di cuneo in legno uguale ai due utilizzati da Walter Bonatti sul Gran Capucin nel 1951 e lasciati in parete.
Nel 1950 Walter Bonatti tenta la sua prima grande impresa in apertura di una nuova via: la parete est del Grand Capucin, una parete di granito rosso mai scalata prima nel gruppo del Monte Bianco. Il 24 luglio parte alla volta di quella guglia di 400 m di granito, insieme con il monzese Camillo Barzaghi, ma una violenta tormenta li fa desistere dopo solo poche decine di metri. Dopo tre settimane riprova la scalata, questa volta con Luciano Ghigo, che ha casualmente incontrato nello stesso campeggio in fondovalle. Ma anche in questa occasione, dopo i primi tre giorni di bivacchi in parete, il tempo si guasta e una violenta tempesta di neve, complice un muro liscio e verticale di 40 m da superare, li costringe a una ritirata lunga e difficile per le condizioni in cui avviene. La conquista viene rimandata. Nel 1951 ritenta con Luciano Ghigo il Grand Capucin. È il 20 luglio. Questa volta due giorni bastano per coprire quanto scalato l'anno precedente in tre giorni e anche il muro verticale di 40 m viene superato. Ma ancora una volta il tempo volge al peggio e sono costretti a un ulteriore bivacco in parete, appesi alle corde, in mezzo alla tempesta. Il giorno seguente giungono in cima e riusciranno a raggiungere il Rifugio Torino solo la notte seguente, in mezzo alla tempesta. È la prima volta che una via porta il nome di Bonatti. Al ritorno dei due alpinisti, Gaston Rébuffat definirà questa scalata come la più grande impresa su roccia realizzata fino ad oggi, un'impresa di cui l'alpinismo italiano può andare fiero». (https://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Bonatti)."
Alpinismo, Bonatti, Walter <1930-2011>, Oggetti di legno
1 cuneo 26 x 8 cm
Manufatti (in generale)
OG175
Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino
Museo Nazionale della Montagna - CAI - Torino