QUI C’È UN MONDO FANTASTICO
SGUARDI CONTEMPORANEI SUGLI ARCHIVI DEL MUSEOMONTAGNA

Qui c’è un mondo fantastico. Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna è l’ultima delle tre mostre realizzate dal Museomontagna nell’ambito del progetto Interreg Alcotra iAlp, che dal 2017 vede collaborare il Museo con il Musée Alpin di Chamonix-Mont-Blanc al fine di innovare strumenti e pratiche per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale alpino.
Il paesaggio montano in fotografia è stato per lungo tempo rappresentato in maniera statica secondo idee di monumentalità ed eternità che, tutt’oggi e in parte, continuano a perpetrarne visioni stereotipate. A partire da questa riflessione, e al fine di allargarne il campo cognitivo, il Museo ha invitato gli artisti Marina Caneve, Vittorio Mortarotti, Laura Pugno e Davide Tranchina a compiere un’esplorazione degli stereotipi più classici (la montagna che cura, quella che uccide, che fortifica etc.) individuati nelle raccolte fotografiche – e non solo – conservate negli archivi del Museo, per inventare, attraverso il loro sguardo, inediti punti di vista.

Attraverso la reinterpretazione e la ri-significazione delle immagini trovate nelle collezioni dell’Area Documentazione del Museo, gli artisti hanno definito “nuove” montagne che ci raccontano un mondo sempre uguale e allo stesso tempo diverso e fantastico. Tranchina descrive non tanto il luogo fisico e incantato quanto lo spazio poetico del conflitto interiore, per Mortarotti non è più un limite monumentale e inaccessibile, ma una soglia umana da esplorare dall’interno, spazio della permeabilità e della possibilità. Pugno offre un’indagine formale sul paesaggio che racconta le contraddizioni nella costruzione dell’immaginario attraverso il processo della visione, mentre la montagna di Caneve è la ricostruzione, attraverso dettagli, della rappresentazione ideale dei luoghi, un’associazione di idee capace di interrogare lo spettatore sui meccanismi che ci portano alla costruzione della conoscenza. L’area d’indagine è stata circoscritta al territorio delle Alpi occidentali, limite spaziale del progetto transfrontaliero iAlp e del territorio Alcotra.